Conto Corrente
Aprire e Gestire un Conto Corrente Personale in Italia
Negli ultimi anni ho imparato che, per vivere e lavorare in Italia, avere un conto corrente italiano è fondamentale — anche se, in teoria, nell’Unione Europea vige la “libera circolazione di merci e capitali”.
Nella pratica, però, aziende e privati spesso non vogliono o non riescono a pagare verso conti esteri, anche se si tratta di altri Paesi UE.
Molti sistemi bancari e piattaforme italiane:
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non riconoscono correttamente IBAN con codice paese diverso da “IT”
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rifiutano bonifici verso Lituania, Germania o altri Paesi UE per motivi tecnici, normativi o semplicemente di diffidenza
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applicano procedure antiriciclaggio più severe, che portano a respingere bonifici o a richiedere documenti extra
Insomma, sulla carta è tutto libero, ma nella realtà esiste un blocco “pratico” non trascurabile.
Una novità recente: conti gratuiti per tutti
Dal 2024 in avanti, e in modo più diffuso nel 2025, è diventato possibile aprire in Italia conti correnti personali gratuiti, anche per chi in passato aveva avuto difficoltà con le banche tradizionali.
Questo grazie alla Direttiva UE 2014/92/UE (recepita in Italia con D.Lgs. 37/2017), che ha obbligato gli istituti a offrire:
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un conto di base gratuito a chi ha ISEE basso (sotto circa 11.600 €), senza spese né imposta di bollo
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conti a canone zero o ridotto per tutti gli altri
Parallelamente, diversi operatori fintech italiani — come Hype, Illimity, Banca Widiba e altri — hanno introdotto conti correnti completamente online, senza canone mensile e con apertura semplificata.
Apertura immediata da remoto
Oggi aprire un conto corrente online in Italia è semplice e rapido:
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✅ Documento d’identità italiano o UE
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✅ Registrazione via app e video-selfie
Tutto avviene senza bisogno di andare in filiale.
La procedura non è sempre perfetta — ad esempio con Hype ho riscontrato alcuni errori tecnici durante la registrazione — ma è comunque gestibile interamente a distanza.
Perché non ho spostato subito il mio Revolut in Italia
All’inizio avevo pensato di trasferire il mio conto Revolut dalla Lituania (IBAN LT) a un IBAN italiano. Avevo aperto Revolut quando operava solo da Vilnius, quindi il mio IBAN è rimasto lituano.
Poi ho preferito aprire un conto Hype, mantenendo comunque attivi:
Perché ho scelto Hype
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È gratuito all’apertura e nella gestione ordinaria
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Riceve bonifici italiani senza problemi
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È veloce da aprire, almeno sulla carta
La “giacenza media” e l’imposta di bollo da 34,20 € oltre i 5.000 €
C’è un dettaglio importante da conoscere: se durante l’anno la giacenza media del tuo conto corrente supera i 5.000 €, lo Stato italiano applica un’imposta di bollo annua di 34,20 € (DPR 642/1972).
Giacenza media = somma giornaliera delle giacenze / 365
Esempio semplice:
Se tieni 5.000 € fissi dal 1° gennaio al 31 dicembre, la giacenza media sarà 5.000 €. → Paghi 34,20 €.
Ma se versi 5.000 € un solo giorno e li sposti il giorno dopo, la giacenza media sarà:
5000365×1≈13,70 €\frac{5000}{365} \times 1 \approx 13,70 \,€
e non pagherai nulla.
La banca comunica la giacenza media all’inizio dell’anno successivo, ma a quel punto è troppo tardi per intervenire. Conviene quindi gestire questa soglia durante l’anno, soprattutto se prevedi entrate consistenti.
Perché continuo a usare Revolut e N26
Uso Revolut e N26 da anni — sono le uniche che:
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Non mi hanno mai dato problemi (Bielorussia esclusa per Revolut)
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Offrono servizi tecnologici vent’anni avanti rispetto a molte banche italiane
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Non applicano alcuna imposta di bollo italiana, perché non rientrano nella giurisdizione italiana
Le loro carte funzionano perfettamente in Italia, esattamente come le carte emesse da banche italiane.
La mia strategia: conto italiano “ponte” + fintech
La soluzione migliore, nel mio caso, è:
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Ricevere i fondi su un conto italiano, per evitare blocchi nei pagamenti interni.
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Usare i conti fintech per la gestione quotidiana, senza problemi di giacenza media.
In questo modo:
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Ricevo pagamenti da aziende e PA italiane senza intoppi
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Evito di pagare l’imposta di bollo
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Mantengo i miei strumenti fintech, molto più flessibili e rapidi
Conclusione
Aprire un conto in Italia oggi è più facile e accessibile che mai, ma va gestito con intelligenza per evitare tasse e vincoli inutili.
Un conto italiano è utile per integrarsi nei sistemi locali e ricevere pagamenti senza problemi.
Per la gestione quotidiana e la libertà operativa, Revolut e N26 restano imbattibili.
Riepilogo veloce
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Apri un conto base gratuito, anche se hai avuto rifiuti bancari
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Attenzione alla giacenza media: oltre 5.000 € → imposta di bollo 34,20 €
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Le carte estere funzionano perfettamente in Italia
Legalità & conformità fiscale (leggete bene)
La strategia descritta è legale: nell’UE vige la libera circolazione dei capitali e puoi usare conti UE (IT, LT, DE, ecc.) come preferisci.
Ma attenzione: non è un modo per evadere il fisco.
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Le banche europee aderiscono allo scambio automatico di informazioni (CRS/AEOI): i dati dei conti esteri vengono condivisi con l’Agenzia delle Entrate del paese di residenza.
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Sei comunque tenuto a rispettare gli obblighi fiscali italiani (dichiarazioni, monitoraggio di eventuali conti esteri, imposte dovute).
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Non usare questa strategia per nascondere redditi o patrimoni: andreste incontro quasi certamente a problemi (sanzioni e accertamenti).
Questa impostazione serve solo per ridurre costi bancari leciti e superare ostacoli pratici nei pagamenti, non per eludere la legge.
Spiegazione su come aprire e gestire un conto corrente gratuito in Italia nel 2025, evitando l’imposta di bollo sulla giacenza media.